Il Rabdomante
Ad oggi si sente davvero poco parlare di rabdomanti, eppure in passato costoro erano figure assai note e ricercate.
Si trattava sostanzialmente di persone dotate di un particolare "dono": quello di poter localizzare acqua, metalli, minerali, tesori e quanto altro fosse nascosto nel sottosuolo.
L'attività praticata da costoro veniva appunto detta rabdomanzia ed era praticata grazie ad un particolare quanto semplice strumento: un legno, o bacchetta, biforcuto.
Questa pratica ha origini antichissime ed il termine "rabdomanzia" deriverebbe dal greco "rhabdos", ossia "bastone", e "manteia", letteralmente "divinazione", che starebbe ad indicare la ricerca attraverso pratiche religiose.
Nel corso della loro attività, infatti, i rabdomanti si affiderebbero ad un "dono" che gli permetterebbe di "captare" le vibrazioni del sottosuolo, tradotte poi dal movimento della bacchetta rabdomantica.
Proprio la bacchetta, il cui lavoro viene talvolta "completato" da un pendolo, invierebbe infatti segnali della presenza o della vicinanza all'oggetto cercato.
Costituita da un legno, solitamente salice, a forma di Y la bacchetta fornirebbe le giuste indicazioni alzandosi o abbassandosi oppure vibrando indicando al rabdomante la giusta posizione dell'oggetto.
Costui, d'altra parte, dovrebbe camminare sul terreno reggendo due estremità della bacchetta con i pugni chiusi ed i pollici rivolti verso l'alto, spostandosi secondo le indicazioni provenienti dalla bacchetta.
In passato, si ricorreva ai rabdomanti soprattutto nel caso si cercasse la posizione nel sottosuolo di masse d'acqua o giacimenti di materie preziose e queste importanti figure erano tenute in grande considerazione in vari ambiti.
La rabdomanzia è una delle tecniche più note della radioestesia. In termini semplici la radioestesia consiste nella ricerca di oggetti nascosti tramite l'aiuto di particolari ausili (ad esempio la bacchetta del rabdomante o il pendolo) i quali consentirebbero di localizzare acqua, oro ed altri metalli, cose scomparse, per arrivare addirittura alla diagnosi di alcune malattie, sempre però ricordando che non vi sono prove scientifiche a sostegno dell'attività dei rabdomanti.